Pensi a un ecommerce? Non commettere il 6° errore: Risparmiare sui partner o cercare di fare tutto in casa senza formazione

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Pensi a un ecommerce? Non commettere il 6° errore: Risparmiare sui partner o cercare di fare tutto in casa senza formazione

Un progetto di e-commerce ha la stessa complessità di un’attività d’impresa. Le logiche e i modelli organizzativi si ripresentano anche se vengono declinati con strumenti e su canali diversi.
Alla difficoltà di gestione del business nella forma tradizionale si aggiunge la conoscenza degli strumenti di comunicazione, promozione e di relazione propri del web e le conoscenze tecniche necessarie per utilizzarli al meglio per la propria attività di business.
Il primo passo fondamentale per un imprenditore che vuole intraprendere la strada dell’e-commerce è quindi la formazione. Non si può delegare e controllare quello che non si conosce. Non diciamo che l’imprenditore deve diventare un esperto di tutto ciò che gravita nell’ambito web ma deve sapere di quali strumenti potenzialmente dispone, a cosa servono, come possono essere impiegati, per quale scopo e con quali risultati. Oltre che sapere come leggere i risultati ottenuti per individuare nuove strategie e/o rafforzare quelle che già danno buoni risultati.
Le figure potenzialmente coinvolte sono più di una:

  • Società di consulenza (o consulente) per la definizione e valutazione del modello di business
  • Società di sviluppo e gestione del sito (o programmatore) per lo sviluppo della piattaforma
  • E-commerce manager per la gestione strategica e operativa del business
  • Società di marketing digitale (o consulenti) che si occupano dell’attuazione delle attività di marketing e comunicazione definite nel piano strategico (seo, adw, e-mail marketing, comparatori, display, affiliazioni, facebook e altri canali social, contenuti).

Difficilmente tutte queste competenze sono presenti in un’unica persona, ne è pensabile reclutarle al proprio interno già in fase di start-up (ammesso che siano disponibili sul mercato), se non si hanno budget molto ampi e idee molto chiare.
In una prima fase la figura necessaria è quella dell’e-commerce manager a cui è affidata l’attuazione del business model e la responsabilità delle scelte di comunicazione e di promozione, oltre che le attività di approvvigionamento e di gestione del post vendita.
Definire una partnership con una società in grado di supportare alcune di queste attività, che ha già lavorato e affronta quotidianamente problematiche di business on line, può rappresentare per l’imprenditore un vantaggio.
La società che rappresento è strutturata con figure professionali senior in grado di fornire alcuni di questi servizi. Lo facciamo senza conflitti di interessi, partendo dall’interesse dell’imprenditore e dall‘analisi del modello di business. L’esperienza ci ha insegnato che se non ci sono le condizioni iniziali per partire e per prendere la consulenza è meglio non farlo. Tanto il rapporto si incrina quando l’imprenditore successivamente si rende conto che deve investire continuamente e che l’e-commerce non è un bancomat, ma piuttosto modello di business sfidante, ma allo stesso tempo pericoloso e incerto se non si hanno idee chiare sul vantaggio competitivo, se non si conoscono i clienti e non si riesce a fidelizzarli, se si ha capacità e risorse da investire.
In molte occasioni abbiamo studiato con l’imprenditore il modello di business e abbiamo rifiutato l’incarico senza le condizioni minime necessarie per partire.